mercoledì 7 giugno 2017

Interattività ed arte come espressione personale

Un dispositivo tecnologico, per sua natura progettuale, è interattivo, uno strumento su cui esercitare un’azione ed a cui corrisponde una reazione, sia che esso è rappresentato da un ambiente virtuale o da un oggetto reale, passando da uno stato passivo ad uno attivo dello strumento. Nel momento in cui si definisce un’attività laboratoriale con qualsiasi tecnologia didattica è importante considerare:

  • La scelta del dispositivo (PC, tablet, kit didattici).
  • L’ambiente (virtuale o reale).
  • Il software applicativo (App, software didattici, attività on-line)
  • Il tipo di approccio (come interagire con il dispositivo per affrontare un tema).
  • La finalità d’uso.
Il tema dell’interattività con l’uso delle tecnologie didattiche è stato più volte da me analizzato nel corso della stesura di questo Blog, dove, inevitabilmente, si è intersecato con l’esperienza artistica, riscontrando, poi, non poche analogie verso quelli che sono gli elementi di riflessione fatti dal filosofo e pedagogista statunitense John Dewey, nella sua opera Arte come Esperienza.

Oggi è l’ambiente virtuale che meglio si presta a questo tipo di interazione, in quanto presenta in sé diversi gradi di libertà interattiva; come già descritto nel post I laboratori di “digital painting”: tra percezione visiva e comunicazione emozionale, anche l’uso di un semplice software di paint, può essere veicolo importante per far esprimere ai bambini emozioni con il linguaggio del segno grafico, in un’attività laboratoriale di pittura digitale in cui far interagire il piccolo utente-fruitore in un’esperienza spontanea perché atto creativo primario, disegnare.
Una modalità meno intuitiva è l’uso di un oggetto reale interattivo, dunque dinamico, che se propriamente approcciato in un laboratorio artistico-espressivo strutturato, diventa uno strumento d’aiuto per dare la possibilità ai bambini di portare fuori la loro espressione personale ed estetica e per rapportarsi con l’arte stessa ed i suoi artisti: questa potenzialità è stata da me osservarla attraverso la robotica educativa con la programmazione casuale della Blue-Bot e della Bee-Bot.
Con una forza dirompente dell’interazione tra bambini, robot ed arte, ha portando alla luce le mie seguenti osservazioni sul bambino:

  • “Tira fuori” la sua sensibilità estetica.
  • Mette in campo le sue conoscenze pregresse.
  • Fa entrare in gioco segni e linguaggi simbolici.
  • Lo spingono in ugual modo a raccontarsi e a disegnare in modo libero, anche se i disegni sono programmati.




Esempi di espressione artistica e personale
Programmazione casuale dell’ape robotica BlueBot e Bee-Bot con pennarelli

(clicca per ingrandire)

La sensibilità estetica dei bambini


I quadretti

Un caso di Optical Art
(arte programmata)


Segni e linguaggi simbolici: i bambini si raccontano

 

Interpretazione
del cartello stradale
dello “stop” (in alto)
 Il numero 4 (al centro)

L’albero





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