venerdì 23 maggio 2014

La funzione del tutor nel software didattico per l’infanzia

Caratteristica tipica del software didattico per l’infanzia, è la presenza di un personaggio animato con funzione di tutor.

Il personaggio, inserito in questo contesto interattivo, accompagna il bambino passo a passo alla scoperta del software, lo introduce e lo guida con istruzioni preliminari e talvolta con una prova dimostrativa che ne spiega l’interazione, il tutto attraverso un linguaggio semplice ed intuitivo che diventa mezzo comunicativo e di passaggio tra il lui e il software. Impersonando così la figura di un “insegnante”, colui che conosce e spiega come si fa, per la comprensione del software stesso, il bambino si predispone all’ascolto e a compiere le attività in modo corretto.

I tutor sono raffigurati attraverso personaggi di fantasia dalle fattezze umane, bimbi o adulti, oppure da animali o oggetti animati, a seconda dell’ambiente educativo immaginato e strutturato che funge da sfondo. Si avvicinano al mondo dell’infanzia attraverso un linguaggio gestuale buffo dando il benvenuto sorridendo. In alcuni software il personaggio ha diversi feedback visivi, fa qualcosa di divertente a seconda della risposta o del compito svolto dal bambino.

Il personaggio-pinguino del software Tux Paint (3-12 anni)

Durante lo svolgimento di laboratori didattici multimediali per l’infanzia, ho notato come i bambini tra i 3 e i 5 anni abbiano una buona predisposizione all’ascolto per comprende nuove informazioni a lui proposte. Diversamente da come capita con le fasce di età più alte, il bambino prescolare rimane più attento ad indicatori vocali piuttosto che a spiegazioni di tipo visivo nell’ambito di un’interattività di tipo virtuale (ad esempio un cambiamento di icona del puntatore del mouse da freccia a manina).

Nel postL’aspetto strutturale del software didattico, ho accennato alla funzione della voce di un tutor durante l’utilizzo dello strumento educativo e nel processo di apprendimento del bambino dello stesso, come elemento legato al grado di interattività" ed al concetto di feedback di tipo uditivo. 



Fonti:
  • Piccioni Maria Serena – I software didattici multimediali: una ricognizione critica. Tesi 1997/98 (pp. 105 - 106) http://www.mariaserenapiccioni.com/softdid.pdf
  • Spinetta Rossella – La mia casa: l’apprendimento del bambino giocando con i software didattici, Tesi 2004