venerdì 22 maggio 2015

Ad ogni laboratorio di robotica il suo materiale

In qualsiasi dizionario, il termine manipolare è definito con i seguenti significati: trattare con mani, maneggiare, preparare, impastare…
 
Nel corso della storia ricordiamo due grandi figure nello sviluppo dell’attività manipolativa per l’infanzia, Maria Montessori e Bruno Munari, i quali hanno dato importanza e corpo ai materiali in un'esperienza sensoriale durante la loro ricerca e sperimentazione di laboratori didattici e creativi.

Le esperienze fatte durante i laboratori di robotica, per la fascia di età compresa tra i 6 e i 12 anni, mi hanno consentito di comprendere come circuiti elettrici ed elettronici possono entrare nel mondo della didattica, creando allo stesso tempo attività dinamiche e creative tra pasta modellante, cartoncini colorarti, pennarelli e materiale di recupero vario.

Attraverso la composizione di diversi materiali messi a disposizione, il bambino arriva ad un prodotto coerente in cui entrano in gioco forma e funzione delle cose, che progressivamente va scoprendo. Alcuni materiali sono presentati nella loro finalità, altri, per essere inseriti nella dimensione ludica, con l’utilizzo più disparato. Bottigliette di plastica diventano, così, buffi corpi di personaggi-robot. 

Robotica creativa

Nel momento della progettazione il bambino si pone delle domande:
Come costruire l’oggetto che ho in mente?
Come farlo funzionare?

Ciò implica quello che è definito problem solving. Tra preferenze di materiali e fasi di montaggio, il bambino attua delle scelte, che sono delle vere e proprie “selezioni di materiale” per risolvere i problemi, fino ad avere il risultato desiderato sia a livello funzionale (nel caso delle scribbling machines, l’oggetto si deve muovere) che di forma (l’oggetto che costruisco mi deve piacere). In questo processo il bambino molto spesso arriva a dei compromessi, tra quello che ha in mente e l’oggetto che sta costruendo, questo dovuto fondamentalmente ai limiti fisici dei materiali stessi. Più sono proposti materiali diversi, più si propone una didattica di robotica fantasiosa, come ad esempio accade nella robotica creativa o nelle attività con l’uso di littleBits.

Scribbling machines
Laboratorio con littleBits
"Luci negli abissi"

A livello sensoriale nei laboratori di robotica sono stimolati la vista e il tatto, con percorsi compositivi-manipolativi che vanno dal semplice disegno, al collage, a delle e vere e proprie creazioni tridimensionali, generalmente accompagnati da piccole storie robotiche.


Per approfondimenti, vi lascio alcuni link di laboratori di robotica a cui ho collaborato e partecipato, ognuno progettato con i rispettivi materiali: 

Dal blog “L’ uomo di latta” 
Scribbling machine alla riscossa