venerdì 13 giugno 2014

Un software per tutti? L’accessibilità per le diverse abilità dei piccoli

Abbiamo accennato nel post Che cosa si intende per software didattico per l’infanzia”, di come sia  importante la scelta di un software in funzione di un preciso progetto didattico, tenendo in considerazione molte variabili quali l’età del bambino e le sue abilità cognitive e motorie.

Un software didattico, quanto più questo è stato studiato e progettato in termini di usabilità ed accessibilità, dà la possibilità di essere fruito anche da bambini che presentano difficoltà cognitive e di apprendimento generiche, risultando uno strumento duttile e versatile, ma “inefficace" se il suo uso non è conforme ad un  piano didattico.

L'idea di software "accessibile" anziché "speciale" lascia aperta tutta la problematica relativa alla sua scelta, che deve essere coerente con gli obiettivi didattici che ci si propongono, (che a loro volta vanno inquadrati in un progetto didattico pensato e strutturato nella sua globalità, all'interno del quale il software è uno dei tanti strumenti formativi) e deve tenere conto, contemporaneamente, del tipo di difficoltà  del singolo soggetto e del tipo di conoscenza/competenza, che si vuole indurre.

In effetti, al di là di alcune specificità fisiche e cognitive veramente forti, la maggioranza dei software educativi, se usati in modo adeguato, favoriscono l'integrazione di tutti i bambini, attraverso l'utilizzo degli stessi strumenti di lavoro. Se si superano i limiti legati all'idea di software "speciale", il campo entro cui scegliere i prodotti si allarga.


Diametralmente opposto è invece il problema che incontra chi ha difficoltà a livello motorio. L'accesso all'elaboratore diventa prioritario rispetto a quello della scelta del software; prima di tutto, è utile definire quali periferiche particolari, cioè quale tipo di hardware specifico, sia il più adatto per consentire l'uso del mezzo informatico a chi non è in grado di utilizzarlo nella configurazione standard. Una volta risolto l'accesso, quello della scelta del software da utilizzare perde, in una certa misura, la sua specificità e si inquadra in un discorso didattico più ampio; diventa, semplicemente, un problema di scelta di metodologie e strumenti didattici per raggiungere gli obiettivi che ci si propongono.

Si può così parlare di sistema input di accesso che deve essere scelto, come ogni ausilio, per cercare di rendere semplice e agevole una attività che di per sé, data la disabilità, risulterebbe troppo faticosa o impossibile, considerando sempre in primo piano l’aspetto ludico
Da queste considerazioni risulta che i processi di scelta del sistema di accesso e del software didattico, seguono due strade diverse:
 




Nei post “Come superare la barriera del mouse” e “La trackball: l’alternativa al mouse” mi sono occupata dei sistemi di puntamento che riguardano il mondo dell’infanzia.



Fonti:
  • Sassi Cristina - Software didattici: come superare la barriera del mouse. Articolo su www.leonardoausili.com
  • Silvia Panzavolta - Software didattico per disabili. Indire articolo su http://www.indire.it  (Contenuti: Dott.ssa Lucia Ferlino, Responsabile del Servizio Documentazione presso l'Istituto di Tecnologie Didattiche (ITD) - CNR, Genova.)
  • Spinetta Rossella - La mia casa: l’apprendimento del bambino giocando con i software didattici, Tesi 2004