La
mia terza Summer School di Scuola di Robotica, dedicata a Storie di robot, è
stata intensa tra progettazione e conduzione dei laboratori per i più piccoli
della fascia tra i 5 e i 7 anni. Robotica ed elettronica educativa, creativa e
coding sono stati combinati con la letteratura per l’infanzia, attraverso
letture ad alta voce di 4 testi tra le opere dell’autore olandese Leo Lionni, in un “viaggio”
in cui il robot potesse essere
tramite per narrare il mondo
dell’infanzia dalla ricerca dell’identità personale, all’espressione
artistica, fino all’identità di gruppo.
La
lettura del libro Pezzettino ha
aperto i laboratori e ha condotto i bambini verso la scrittura di una storia
robotica in cui il robot-personaggio ha avuto la sua “identità” composta di
tanti pezzi assemblati da materiali di recupero. La casa più grande del mondo, invece, ha dato inizio ad un pensiero
di progettazione: può un robot essere
“caricato di cose” ed avere facilità di muoversi? In questa occasione l’ape
Blue-Bot è stata trasformata in una
lumachina con tutte le difficoltà del caso, un nuovo guscio, un traino adeguato
per trasportare la “propria casa” e ostacoli di un “bosco” ricostruito, per una
programmazione del robot tutta da scoprire.
Superato questo primo giorno, quello successivo è stato dedicato al mondo dell’arte e del colore. Primo passo il coding casuale della Blue-Bot con uso di pennarelli ed un grande foglio bianco su cui riversare il nostro quadro collettivo alla Kandinkij, appeso, poi, alla parete per accompagnarci durante la Summer School. Il secondo passo è stato la lettura del più classico di Lionni Piccolo blu e piccolo giallo, perfetto per introdurre il laboratorio sulla teoria del colore di Johannes Itten, dove tempere ed acetati hanno trovato la loro unione in una sorta di “tavolozza analogica” e l'applicazione Scratchjr ha permesso di animare le nostre macchie di colore, non senza considerazioni sulla differenza tra ambiente reale ed ambiente virtuale.
Superato questo primo giorno, quello successivo è stato dedicato al mondo dell’arte e del colore. Primo passo il coding casuale della Blue-Bot con uso di pennarelli ed un grande foglio bianco su cui riversare il nostro quadro collettivo alla Kandinkij, appeso, poi, alla parete per accompagnarci durante la Summer School. Il secondo passo è stato la lettura del più classico di Lionni Piccolo blu e piccolo giallo, perfetto per introdurre il laboratorio sulla teoria del colore di Johannes Itten, dove tempere ed acetati hanno trovato la loro unione in una sorta di “tavolozza analogica” e l'applicazione Scratchjr ha permesso di animare le nostre macchie di colore, non senza considerazioni sulla differenza tra ambiente reale ed ambiente virtuale.
Il nostro viaggio, e dunque la nostra Summer School, si è conclusa con varie attività, tra razionalità, creatività e fantasia, dove i moduli elettromagnetici littleBits sono stati il focus della progettazione. Una fase iniziale di brainstorming ha sviluppato nei bambini la curiosità del kit, che ha portato alla costruzione finale di una torcia elettrica e all’ultima lettura ad alta voce del racconto di Guizzino, per una drammatizzazione di storia collettiva negli abissi marini. Pesci-personaggio, due sommergibili pescatori, un relitto, un tesoro e una pergamena dalla scritta segreta, sono stati, i nostri protagonisti in un’ambientazione affascinante, tra materiali di plastica trasparente colorata, LED di littleBits e la comparsa di una nuova tecnica artistica, l’arte fluorescente.
Post pubblicato sul blog di Scuola di Robotica "L'uomo di latta"
http://luomodilatta.scuoladirobotica.it/category/zio-piccolo-bit/
LABORATORIO
Luci negli abissi con Guizzino
(clicca per ingrandire)
Approfondimenti dal Blog:
Dall'albo illustrato al linguaggio del coding
Interattività ed arte come espressione personale
La robotica educativa nel mondo di Vasilij Kandinskij
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