Come
vedono i robot i più piccoli?
La
visione dei “robot” dei più piccini è generalmente fantastica o favolistica,
tra gioco e dinamiche sociali, ma nel contempo, è anche vista come una macchina di aiuto da scoprire, dove le preferenze vanno verso l’antenna, le
braccia, e gli ingranaggi. La personificazione di un oggetto permette così di
dare un nome al robot con un richiamo a loro stessi, oppure ad altro da sé.
Compaiono così nomi come Willly, Gelsomino e Bianca.
Robot Willy - Robot esploratore
sottomarino nell’Antartide.
(Alberto
5 anni)
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Forme
antropomorfe di robot, dalle lunghe braccia e gambe, occupano così il foglio
bianco secondo la fase evolutiva in atto, quando dallo scarabocchio il bambino
passa al disegno vero e proprio, per raccontarlo al mondo degli adulti cercando
una comunicazione. Giocare
con i materiali nell’attività di un collage, diventa poi la forma espressiva
per aiutare il bambino a dare l’idea di “robot” come “macchina”, mettendo loro
a disposizione stoffe (più o meno luminescenti), carta stagnola, cannucce,
tappi di plastica e ritagli di carta colorata.
Questo laboratorio è stato dedicato al piccolo Alberto che mi ha fatto scoprire la sua personale visione sui robot.
Questo laboratorio è stato dedicato al piccolo Alberto che mi ha fatto scoprire la sua personale visione sui robot.
Di
seguito una piccola galleria fotografica di “forme di robot”: collage di
bambini d’età compresa dai 3 ai 6 anni.
Approfondimenti dal Blog
A d ogni laboratorio di robotica il suo materiale
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