Nel post “I moduli littleBits: artefatti per l’Universal Design” ho parlato del concetto di Universal Design (o Design for All in Europa), come progettazione di prodotti e ambienti il più possibile vicina ad un’accessibilità per tutti, senza barriere fisiche e di categoria.
In ambiente educativo l’UD si amplia, andando oltre il concetto di progettazione di un prodotto dedicato alle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (TIC); parliamo di linee guida (o framework) utili al fine di progettare attività laboratoriali il più possibile accessibili ed inclusive. È dunque doveroso una riflessione e un’analisi sia sull’ambiente in cui questa attività è destinata, sia nel modo in cui viene percepita a livello cognitivo dai fruitori, che siano bambini, ragazzi o adulti.
Universal Design for Instruction (UDI)
Universal Design for Learning (UDL)
UNIVERSAL DESIGN FOR INSTRUCTION (UDI)
(L'ambiente di apprendimento)
(L'ambiente di apprendimento)
Un quadro educativo per l'applicazione dei principi di progettazione universale agli ambienti di apprendimento con l'obiettivo di una maggiore accessibilità per tutti gli studenti.
Di seguito l’applicazione e l’adattamento dei concetti richiesti dall’UDI per ciascun principio dell’Universal Design, secondo la mia esperienza nell’ambito di attività laboratoriali dedicate all’Education Technology:
- Equità: il percorso laboratoriale deve essere comune a tutti, che sia un’attività collaborativa, cooperativa o individuale nell’ambito del gruppo.
- Flessibilità: reperire materiali (anche di recupero) facili ad essere manipolati o montati, ecc...
- Semplicità: il device o kit didattico digitale scelto deve risultare di semplice uso, ma adeguato per la fascia di età.
- Percettibilità: avere la possibilità di usare più canali comunicativi diversi (sonori, visivi,tattili).
- Tolleranza all’errore: l’errore commesso durante l’attività deve essere una sfida, uno stimolo a migliorare, e perché no, anche creativo.
- Contenimento dello sforzo fisico: se non espressamente richiesto, durante l’uso di materiali e device lo sforzo deve essere minimo, onde evitare una dispersione di attenzione, fino ad arrivare anche alla rinuncia dell’attività.
- Misure e spazi sufficienti: avere a disposizione un'aula “variabile” nella disposizione dei banchi di lavoro.
UNIVERSAL DESIGN FOR LEARNING (UDL)
(L’allievo è parte attiva nel determinare i suoi apprendimenti)
Linee guida per progettare attività coinvolgenti ed interattive, offrono una serie di suggerimenti concreti che possono essere applicati a qualsiasi disciplina per garantire che tutti gli studenti possano accedere e partecipare a opportunità di apprendimento significative e stimolanti.
Sono state delineate tre macro aree che corrispondono alle zone del cervello dedicate all’apprendimento:
- Engagement (motivazione ed entusiasmo – il “perché” apprendiamo)
- Rappresentation (rappresentazione – il “cosa” apprendiamo)
- Action & Expression (agire ed espressione – il “come” apprendiamo)
Di seguito riporto lo schema in lingua originale in cui sono descritti obiettivi specifici per ogni area, per una progettazione veramente inclusiva:
Universal Design for Learning Guidelines 3.0
(pubblicazione 2024)
https://udlguidelines.cast.org Clicca per ingrandire |
Fonti:
- CAST. About Universal Design for Learning - https://www.cast.org/impact/universal-design-for-learning-udl