Abbiamo
accennato nel post ”Che cosa si intende per software didattico per l’infanzia”, di come sia importante la scelta di un software in funzione di un preciso progetto didattico,
tenendo in considerazione molte variabili quali l’età del bambino e le sue
abilità cognitive e motorie.
Un software didattico,
quanto più questo è stato studiato e progettato in termini di usabilità ed accessibilità, dà la possibilità di essere fruito anche da bambini
che presentano difficoltà cognitive e di apprendimento generiche, risultando
uno strumento duttile e versatile, ma “inefficace" se il suo uso non è conforme ad un piano didattico.
L'idea
di software
"accessibile" anziché "speciale" lascia aperta tutta la problematica
relativa alla sua scelta, che deve essere coerente con gli obiettivi didattici che ci si propongono, (che a loro volta vanno
inquadrati in un progetto didattico pensato e strutturato nella sua globalità,
all'interno del quale il
software è uno dei tanti strumenti formativi) e deve tenere conto,
contemporaneamente, del tipo di
difficoltà del
singolo soggetto e del tipo di conoscenza/competenza, che
si vuole indurre.
In effetti, al di là di
alcune specificità fisiche e cognitive veramente forti, la maggioranza dei
software educativi, se usati in modo adeguato, favoriscono l'integrazione di
tutti i bambini, attraverso l'utilizzo
degli stessi strumenti di lavoro.
Se si superano i limiti legati all'idea di software
"speciale", il campo entro cui scegliere i prodotti
si allarga.
Diametralmente opposto è
invece il problema che incontra chi ha difficoltà a livello motorio. L'accesso
all'elaboratore diventa prioritario rispetto a quello della scelta del software;
prima di tutto, è utile definire quali periferiche particolari, cioè quale tipo
di hardware specifico, sia il più adatto per consentire l'uso del
mezzo informatico a chi non è in grado di utilizzarlo nella configurazione
standard. Una volta risolto l'accesso, quello della scelta del software da
utilizzare perde, in una certa misura, la sua specificità e si inquadra in un
discorso didattico più ampio; diventa, semplicemente, un problema di scelta di
metodologie e strumenti didattici per raggiungere gli obiettivi che ci si
propongono.
Si può così parlare di sistema input di accesso che deve essere
scelto, come ogni ausilio, per cercare di rendere semplice e agevole una
attività che di per sé, data la disabilità, risulterebbe troppo faticosa o
impossibile, considerando sempre in primo piano l’aspetto ludico.
Da
queste considerazioni risulta che i processi di scelta del sistema di accesso
e del software didattico, seguono due strade diverse:
Nei post “Come superare la barriera del mouse” e “La trackball: l’alternativa al mouse” mi
sono occupata dei sistemi di puntamento che riguardano il mondo dell’infanzia.
Fonti:
- Sassi Cristina - Software didattici: come superare la barriera del mouse. Articolo su www.leonardoausili.com
- Silvia Panzavolta - Software didattico per disabili. Indire articolo su http://www.indire.it (Contenuti: Dott.ssa Lucia Ferlino, Responsabile del Servizio Documentazione presso l'Istituto di Tecnologie Didattiche (ITD) - CNR, Genova.)
- Spinetta Rossella - La mia casa: l’apprendimento del bambino giocando con i software didattici, Tesi 2004